Si cresce giocando: l’ausilio scende in campo

L’ausilio diventa amico di giochi. Strumento non solo ricreativo, perché capace di migliorare la qualità della vita e favorire l’integrazione. Già vi abbiamo fornito i suggerimenti su come scegliere l’ausilio (qui), mentre stavolta vogliamo parlarvi delle sue applicazioni ludiche in campo socio/educativo. Questi prodotti possono essere connessi facilmente a dispositivi audio o video e incuriosiscono e attraggono attenzione, accorciando le distanze pure sul piano fisico.
Si cresce giovando: gli ausili informatici e tecnologici
In bambini e adulti con disabilità grave o plurime spesso notiamo un generale atteggiamento di passività o stati di agitazione. I deficit comunicativi possono mettere in difficoltà l’azione degli operatori, per questo l’uso di tecnologie assistive garantisce di interagire su più settori, con attività strutturate.
Ogni intervento dovrà necessariamente essere preceduto da una fase di studio che consideri la o le posizioni ottimali per lo svolgimento dell’attività, per favorire le potenzialità del movimento residuo. Quindi un’analisi dei movimenti volontari in grado di evidenziare il tipo di segnale che la persona è in grado di produrre spontaneamente.
Nella maggior parte dei casi si può isolare un movimento. Questo, avvicinandolo con un’interfaccia, può avviare un’azione finalizzata, dall’interazione con un software fino all’attivazione di un giocattolo. Ciò è possibile grazie all’uso di sensori.
Sensori: quali scegliere?
I sensori possono far adottare una serie di percorsi, che consentono l’attivazione di giocattoli o altri dispositivi. Le stimolazioni sono tipo uditivo, tattile visivo, olfattivo o multiple.
I sensori si distinguono sulla base della tipologia di attivazione:
- Sensori ad attivazione diretta. Avviati tramite la pressione o lo sfioramento di un particolare distretto del corpo.
- Sensori a mercurio. Si attivano con spostamenti di schemi motori complessi (come la rotazione del capo).
- Sensori a soffio o ad aspirazione.
- Sensori ad infrarossi. Capaci di trasformare in segnale movimenti oculari, delle palpebre o quant’altro.
Dopo che i nostri professionisti hanno individuato con la famiglia la migliore attivazione del sensore, sarà possibile produrre l’operazione più funzionale. Il nostro team potrà consigliare così pure gli ausili e software più utili al caso.
Mettere gli ausili al servizio anche del gioco assicura una complessa stimolazione ambientale, spingendo in maniera significativa la produzione di atti volontari, l’attenzione, l’orientamento al compito. E più in generale la partecipazione e la qualità delle persone con gravi disabilità.
Nel prossimo articolo esamineremo alcuni esempi pratici…