Un passaporto come strumento di inclusione
Oggi parliamo di un passaporto davvero speciale. Se pensiamo alla parola e all’uso comune che ne facciamo ci viene in mente un documento contenente le informazioni di riconoscimento del suo proprietario, che gli permette di spostarsi da un Paese all’altro.
Il nostro passaporto speciale, che si chiama Passaporto per la Comunicazione, è uno strumento per certi versi molto simile: lo scopo infatti è quello di fornirci indicazioni significative sulla persona e sulle sue caratteristiche principali così da facilitare la conoscenza e l’inserimento in nuovi contesti.
Cosa c’è in un Passaporto per la Comunicazione?
Contiene una serie di informazioni che riguardano la vita della persona. Un buon passaporto deve essere: pratico e rapido nell’utilizzo, chiaro ed “onesto”. Le parole chiave per la realizzazione sono personalizzazione e aggiornamento continuo.
Il Passaporto per la Comunicazione non è un lavoro finito, ma è in continua costruzione. Cresce insieme alla persona e alle sue esigenze.
Perché è uno strumento essenziale?
Per esempio diamo spesso per scontato che nei passaggi di ordine di scuola o di insegnate, ci sia sempre un adeguato trasferimento delle informazioni, ma questo non sempre è possibile. Non è un mistero l’elevato turnover del personale scolastico, che necessita di informazioni continue.
L’utilizzo del Passaporto per la Comunicazione diventa allora un mezzo che fa sentire le persone aiutate e comprese e sostiene gli insegnanti nel lavoro evitando gli iniziali errori e favorendo una prima relazione positiva.
In generale, questo strumento è fondamentale per tutte le figure, che ruotano intorno alla persona, soprattutto quelle “nuove”. E’ di sicuro utile in una gita scolastica, in un inserimento in centro diurno o in ricovero ospedaliero.
Cosa facciamo noi di “Io faccio da solo”?
Raccogliamo e selezioniamo le informazioni importanti. Per fare questo programmiamo riunioni con la famiglia, con insegnanti ed educatori e con tutti quelli che vivono il progetto di vita della persona interessata. Successivamente realizziamo “fisicamente” lo strumento, che da idea diviene oggetto reale.
Ultima fase, non meno importante, è la formazione ed il coinvolgimento di tutti nell’utilizzo del Passaporto.