Disabilità motorie o sensoriali: ecco come scegliere il giocattolo più adatto
Il giocattolo è una componente essenziale nella giovane vita di un bambino. Giocare è fondamentale per tutti, e nella condizione di disabilità acquisisce rilevanza sotto diversi aspetti. Alcuni deficit sicuramente rendono più complesse le modalità, ma con accorgimenti si possono aggirare gli ostacoli, modificando il setting. O utilizzando appositi software.
Il gioco intanto non deve essere solo visto in ottica terapeutica, ma è strumento per innescare relazioni, esplorare il mondo, sviluppare abilità cognitive o motorie e ampliare la creatività. Per questo bisogna facilitarne l’accesso.
Come scegliere il gioco più adatto? Alcuni accorgimenti
La prima domanda che dobbiamo farci è quella legata all’età evolutiva del bambino. Bisogna cioè capire a che punto il giovanissimo è nel suo percorso, quindi concentrarsi sui suoi interessi e caratteristiche. Inoltre è importante comprendere il grado di autonomia del ragazzo e quali stimoli siano più indicati.
Fatto ciò, concentriamoci sul gioco. Vanno presi in considerazione fattori come costo, robustezza e riparabilità dei materiali, tenendo sempre a mente il perché prediligere una data modalità di utilizzo. Chiediamoci: che valore ha il giocattolo sotto l’aspetto educativo?
Gli hardware
In questo capitolo parleremo brevemente di giocattoli “fisici”. Li distinguiamo seguendo il tipo di disabilità, anche se non tutti i bambini che presentano la stessa patologia hanno gli stessi bisogni. Perché possono rispondere in maniera diversa agli stimoli. Per tale motivo, il parere di un nostro professionista potrà accompagnare le famiglie nella scelta più idonea.
Disabilità motorie
Va creato un ambiente di gioco ottimale. Questo aspetto è molto importante per ogni tipo di attività legata alle autonomie, tra cui il gioco. Iniziamo intanto nel predisporre un comodo piano di lavoro. Piano che può essere reso più funzionale con maniglioni o con bordi rialzati per non far cadere oggetti e giochi. Al contempo, va fatta un’attenta analisi della postura del bambino. Vanno prese in considerazione le più idonee azioni del giovane, e come questo può essere aiutato nell’entrare in contatto con il gioco stesso.
Il posizionamento del giocattolo è parte integrante del percorso di avvicinamento, così come il contatto con esso. Per favorire la presa, ad esempio, possiamo far usare guanti dove è stato cucito sul palmo una striscia di velcro, da attaccare anche al giocattolo stesso. O imbottire di materiale gommato una possibile impugnatura.
Il giocattolo può essere collegato attraverso cavetti a dispositivi con batteria o a sensori (ve ne avevamo parlato qui), mentre sono molto utili giochi che vengono azionati con joystick.
Non vedenti e non udenti
Per bambini non vedenti si dovrà ricorrere ad una stimolazione multisensoriale, concentrandosi su stimoli tattili e acustici. Moltissimi giochi per la prima infanzia posseggono già tali caratteristiche, mentre per facilitare la creazione di disegni si potranno creare rilievi e tracce utili al ragazzino per delimitare i contorni. Si possono poi acquistare una lunga serie di giochi da tavolo che hanno indicazioni in braille.
Quanto ai bambini non udenti, bisognerebbe partire nella stimolazione da piccolissimi, con giochi capaci di produrre luci e vibrazioni. Per poi gradualmente sviluppare attività capaci di ricorrere a forme alternative di linguaggio: dalla scrittura alla Lis.
In un prossimo articolo parleremo dei giochi per persone con disabilità intellettive o relazionali.